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Colecisti: cos’è e come si cura

Articolo aggiornato il 25/06/2022

Forse la conoscete meglio come cistifellea; ma questa e la colecisti sono la stessa cosa, organo dell’apparato digerente preposto alla distribuzione nell’intestino della bile prodotta dal fegato. Ha una forma a pera leggermente snella, e si trova nella parte sottostante il fegato. Di per se quest’organo non crea particolari problemi, ma può subire delle condizioni avverse per le quali sviluppa patologie. Vediamo nello specifico cos’è la colecisti e come si cura.

Che cos’è la colecisti?

Organo dell’apparato digerente, la colecisti interviene per fare da tramite tra fegato e intestino. Si trova nel cosiddetto Punto Cistico o Punto di Murphy, ed è ricoperta dal peritoneo con il quale si collega al fegato. La massa è distinta in collo, corpo e fondo, ben distinguibili nella forma dell’organo. Il collo è collegato al fegato, mentre il corpo si adagia alla perfezione nella fossa cistica; il fondo, invece, è collegato al colon traverso o alla parete intestinale anteriore.

Durante la digestione, la bile prodotta dal fegato deve essere trasportata nell’intestino tenue, dove partecipa alla digestione dei lipidi. La bile raccolta e immagazzinata dalla colecisti, interviene anche in altri processi legati alla digestione, come lo smaltimento del colesterolo o la protezione dagli acidi tossici biliari (primari e secondari).

Nonostante la sua funzione regolatrice, la colecisti può essere asportata; di questo parleremo dopo, per ora limitiamoci a definire cos’è la colecisti e quali sono le patologie per le quali si cura.

Cosa significa colecisti infiammata

Le cause di un’infiammazione alla colecisti possono essere molte, tutte collegate ad ostruzioni e malfunzionamenti dell’organo. La patologia più comune della colecisti è la colecistite: nel condotto vengono ad accumularsi calcoli, piccoli e grandi (il principio della malattia è una comunissima calcolosi biliare), che trovano difficoltà ad essere eliminati. A causa dell’ostruzione creatasi, la bile che si accumula rilascia sostanze che creano infiammazione; la condizione si risolve con la disostruzione del dotto.

Le coliche biliari sono particolarmente intense seppur, nella maggior parte dei casi, risolvibili in poco tempo. Negli altri casi le terapie richiedono qualche giorno ma risolvono totalmente il problema.

Altre patologie legate alla colecisti riguardano malformazioni, posizionamenti sbagliati in relazione all’area epatica, oppure presenza di neoplasie (che però tendono a svilupparsi in tarda età e con una maggiore incidenza sulle donne). Quali sono i sintomi di una patologia della colecisti e come si cura?

Quando si cura la colecisti

La colecisti, o cistifellea, necessita di cure quando è soggetta ad infiammazione. Le cause di questa condizione possono essere diverse, ma la terapia si rende necessaria a causa del ruolo di collegamento tra fegato e intestino. Il rischio infatti, è che l’ostruzione complichi il funzionamento dei due organi, o che l’infezione successiva si diffonda nell’organismo.

Come accorgersi di un problema alla colecisti? Quali sono i sintomi di una colecisti infiammata?

Solitamente, la maggior parte delle patologie legate alla colecisti sono asintomatiche: da quando è possibile indagare visivamente l’addome (con angiografie o ecografie ecc…), la diagnostica dei problemi biliari è molto più immediata e risolutiva. Fino all’avvento di queste tecniche, l’incidenza era sottostimata: ad oggi è risaputo che, a soffrire di problemi alla colecisti, è il 15% della popolazione; la maggior parte dei soggetti non se ne accorge a meno di un eventuale controllo di routine.

Dove fa male la colecisti? Chi se ne accorge, ha poco margine di errore nell’individuare il problema: la colecisti infiammata si riconosce dal dolore intenso nell’area superiore destra dell’addome, appena sotto le costole. Il dolore, nelle fasi successive, si espande al dorso fino alla punta della scapola, ed è paragonabile al travaglio.

Segni di infiammazione alla colecisti sono anche la febbre, la nausea e il vomito, sudorazione intensa e tremori (o spasmi) visibili. La manifestazione è particolarmente intensa e provante: quando sopraggiunge, può durare dai 20-25 minuti fino a 6-12 ore.

Altri sintomi di un’infiammazione alla colecisti sono l’aspetto itterico e la pancreatite: entrambi questi sintomi comunque, compaiono quando la condizione si aggrava, cioè quando la semplice ostruzione o l’infiammazione coinvolgono altri organi biliari come fegato e pancreas.

Come si cura?

Quando la condizione è ancora quella della calcolosi biliare, la terapia è molto semplice: aspettare che questa passi e che guarisca naturalmente. Nei casi acuti o di recidiva, l’unica soluzione è un intervento chirurgico che asporti la colecisti. Sono possibili anche le asportazioni dei calcoli in endoscopia, ma questo risolverebbe solo temporaneamente il problema; questa tecnica, infatti, viene spesso utilizzata prima di intervenire per la rimozione vera e propria dell’organo.

L’infiammazione della colecisti si cura con la somministrazione degli antibiotici, con dosaggio e scelta del farmaco a seconda del grado di gravità. Altri aiuti come anti infiammatori, anti dolorifici e altri inibitori del dolore, hanno efficacia temporanea e non risolutiva del problema. Nei casi più gravi di recidiva, si consiglia sempre la colecistectomia (intervento chirurgico di rimozione della cistifellea).

Cos’è la colecistectomia per la cura della colecisti

L’intervento di colecistectomia viene utilizzato da decenni, ma prima veniva eseguito con apertura dell’addome, tanto che il nome completo era colecistectomia open. Oggi invece, la tecnica utilizzata è la laparoscopia: consiste nel lavorare all’asportazione tramite mini strumenti e con incisioni molto piccole.

Prima di tutto viene preparata l’area tramite disinfezione esterna, poi vengono praticati dei taglietti molto piccoli per introdurre la mini strumentazione; l’intervento dura circa un’ora, e il decorso post operatorio è molto tranquillo. Il paziente potrà tornare alla normalità nel giro di qualche giorno, e la perdita dell’organo non influirà sul suo benessere futuro.

Cosa comporta togliere la colecisti? Nulla di grave! La colecisti ha principalmente la funzione di immagazzinare la bile al fine di riversarla nell’intestino; quando viene tolta, la bile passa direttamente dai dotti biliari all’intestino, venendo a mancare la sola funzione di accumulo.

La dieta per la cura della colecisti

Ormai lo sappiamo, l’aiuto che può dare un’alimentazione sana è incommensurabile. Tutte le condizioni fisiologiche, anche quelle non gravi, traggono giovamento da un corpo sano. Nel caso specifico di cui parliamo, cos’è più adatto di una dieta per avere cura della colecisti?

Più che di cambiare abitudini alimentari, con conseguenti sacrifici e sofferenze, qui si tratta di evitare alcuni cibi e bevande che non apportano un nutrimento indispensabile all’organismo. A cominciare da alcolici e bevande zuccherate: non serve ribadire quanto siano dannosi, ma è bene ricordare che anche i soggetti completamente sani dovrebbero rinunciare a queste abitudini.

Meglio evitare anche burro, latte intero, strutto, lardo e formaggi grassi; tutti alimenti pesanti da digerire e ricchi di grassi. Anche carne grassa, pesce grasso e frutti di mare dovranno subire un drastico taglio, unitamente ai dolci che rappresentano i nemici della colecisti per eccellenza.



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