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L’embolia: cos’è e come si cura

Articolo aggiornato il 25/06/2022

Vediamo cos’è l’embolia, quanti tipi ne esistono e come curarla.

Cos’è l’embolia

Per embolia si intende l’occlusione del lume di un vaso sanguigno che avviene a causa di un grumo, detto embolo, di diversa natura oppure a una bolla d’aria (embolia gassosa).

Quella gassosa, ad esempio, colpisce spesso i subacquei e i piloti che volano in cabine non pressurizzate.

Se l’arteria ostruita fornisce sangue e ossigeno ad organi vitali, essi potrebbero perdere in parte, o del tutto, la loro funzione.

I due tipi più pericolosi sono:

  • Embolia cerebrale: occlusione di un’arteria del cervello da parte di un embolo che provenie dalle cavità cardiache di sinistra o dalle vene polmonari.
  • Embolia polmonare: occlusione dell’arteria polmonare o di un suo ramo da parte di un embolo proveniente dalle sezioni destre del cuore o dal sistema venoso generale.

L’embolia dovuta a grumi di natura diversa può essere causata da:

  • Un coagulo di sangue, questo tipo è la più nota e diffusa,
  • Un grumo di grasso, detta anche embolia grassosa,
  • Una bolla d’aria, nota anche come embolia gassosa,
  • Un cristallo di colesterolo, conosciuta come embolia colesterolo, embolia da cristalli di colesterolo o ateroembolia,
  • Un grumo di liquido amniotico, che prende il nome di embolia da liquido amniotico,
  • Un granulo di talco, denominata, molto semplicemente, embolia da talco,
  • Un parassita, come la tenia, o un gruppo di psrassiti. L’embolia che insorge a causa di uno o più parassiti è conosciuta come embolia settica,
  • Un corpo estraneo come una scheggia o un ago,
  • Cellule cancerose che si accumulano nei vasi sanguigni,
  • Quando un grumo si stacca dalla parete di un vaso sanguigno o del cuore e viaggia nel sangue fino ad ostruire un’arteria (tromboembolica).

Soggetti a rischio

Il rischio di essere colpiti da embolia aumenta in caso di:

  • sovrappeso o obesità;
  • età avanzata, superiore a sessanta anni;
  • malattie cardiache;
  • pressione arteriosa elevata;
  • Trombosi alle vene profonde delle gambe:
  • fratture o interventi chirurgici, soprattutto nelle settimane immediatamente successive;
  • abitudine al fumo;
  • gravidanza;
  • poca o nessuna attività fisica.

Sintomi di chi soffre di embolia

I sintomi causati da questo problema variano in base ai differenti tipi di embolo, alla gravità di ostruzione nei vasi sanguigni, alla velocità con la quale l’embolo entra in circolo e alla sede dell’ostruzione.

Nel caso di ictus e infarto i disturbi principali sono:

  • irregolarità del battito cardiaco, ovvero aritmia;
  • pallore;
  • debolezza o insensibilità del braccio sinistro;
  • difficoltà o incapacità di parlare.

Nel caso di embolia cerebrale gli effetti possono essere diversi a seconda della parte del cervello che viene colpita.

I quella di tipo polmonare i sintomi più diffusi sono:

  • forti dolori al petto, di intensità crescente o improvvisi;
  • respiro corto e spezzato, colpi di tosse;
  • eccessiva sudorazione;
  • svenimento.

Nel caso di trombosi, invece:

  • malessere;
  • rigonfiamento e ipersensibilità alle gambe;
  • dolore acuto nella zona colpita;
  • arrossamento della pelle, in particolar modo al polpaccio;
  • aumento della temperatura cutanea a livello locale.

Se non viene curata rapidamente, la trombosi delle vene profonde (DVT) può causare un’embolia polmonare con gravi conseguenze.

Come abbiamo visto, l’embolia è causata sempre dalla presenza di un grumo estraneo, non presente comunemente nel sangue.

Il sangue, per sua natura, contiene agenti coagulanti, che hanno proprio il compito di evitare l’eccessivo sanguinamento in caso di ferite.

In alcune situazioni, legate alla presenza di elevati fattori di rischio, è possibile che il coagulo del sangue si addensi troppo formando un “tappo” che blocca il flusso di sangue ai vari organi.

Come si diagnostica

Per diagnosticare l’embolia il medico analizza i sintomi comparsi, lo stato di salute presente e passato, prescrive l’esecuzione di alcuni esami strumentali e di alcune indagini di laboratorio e effettua la visita medica.

Per quanto riguarda l’anamnesi, il medico chiede se la persona ha già sofferto in passato di una trombosi venosa, se ha elevati fattori di rischio come, ad esempio, il colesterolo alto, malattie cardiovascolari, se è stata sottoposta a interventi chirurgici, etc.

L’anamnesi dettagliata assieme alla corretta valutazione dei disturbi, può far sospettare la presenza di una embolia.

Come si cura l’embolia

Nei casi meno gravi, essa si risolve spesso spontaneamente, nei casi più gravi, invece, potrebbe causare ischemia cerebrale e/o infarto dei tessuti o degli organi che non vengono più raggiunti dal flusso sanguigno bloccato dall’embolo.

Embolia gassosa

La terapia che si effettua per curare l’embolia gassosa, ovvero quella dovuta al formarsi di bolle di azoto nel sangue a causa di una decompressione troppo rapida, è la camera iperbarica.

Questa consiste nell’ entrare all’interno di una camera in cui viene pompato ossigeno puro ad una pressione fino a tre volte superiore al normale.

In questo modo, l’ossigeno riempie i polmoni (li satura) e riduce il volume della bolla gassosa fino a farla sciogliere completamente.

La durata delle sedute varia trenta ai novanta minuti, in base alla gravità della situazione.

Embolia polmonare

Per quanto riguarda quella polmonare, invece, in attesa di effettuare gli accertamenti e di avere i risultati degli esami, il primo intervento da eseguire consiste nella somministrazione di un anticoagulante per via endovenosa.

Così da impedire alle ostruzioni di crescere ulteriormente e prevenire la formazione di nuovi coaguli.

Se i risultati degli esami effettuati confermano che si tratta di embolia polmonare, la terapia anticoagulante va ripetuta per almeno cinque giorni, e proseguita con l’assunzione di anticoagulanti orali per i successivi tre mesi.

Nel trattamento anticoagulante per via endovenosa i farmaci più utilizzati sono a base di eparina.

Nei casi più gravi essa può essere letale, poiché riduce e impedisce l’afflusso di sangue diretto a uno o più organi.

Le conseguenze più gravi e il maggior rischio di morte si hanno quando l’embolia interessa elementi anatomici vitali, ad esempio polmoni, cervello e cuore.

Prevenzione

Il modo più semplice per prevenirla è quello di adottare una dieta sana ed equilibrata.

Innanzitutto è bene limitare il consumo di sale e mantenere un giusto peso corporeo. Un altro consiglio è quello di evitare il fumo e praticare un’adeguata attività fisica.

Attualmente, prevenire con assoluta certezza i fenomeni di embolia è comunque impossibile, per questo è bene rivolgersi al medico appena si avverte uno dei sintomi sopra esposti.



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