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L’Agorafobia: cos’è e come si cura

Articolo aggiornato il 25/06/2022

L’Agorafobia è una paura complessa che non riguarda solamente la paura degli spazi aperti.

L’agorafobia è la paura di trovarsi in circostanze da cui non è possibile scappare né ricevere un aiuto in caso di avversità.

La gravità dell’agorafobia è soggettiva, cambia da individuo a individuo.

Come si manifesta

Una persona malata di agorafobia di solito ha paura a viaggiare sui mezzi pubblici, di una passeggiata in un centro commerciale, addirittura potrebbe privarsi di uscire di casa per il timore di trovarsi in circostanze stressanti capaci di scatenare attacchi di panico.

Preferisce infatti la compagnia di un familiare o di una persona cara.

L’Agorafobia si manifesta attraverso tre tipi di disturbo: fisico, cognitivo, comportamentale.

  • Il primo, è associato ad un tipico attacco di panico, comprende quindi: tachicardia; iperventilazione; sensazione di caldo e sudore; malessere; dolore al petto; difficoltà a deglutire; diarrea; tremore; vertigini; brusio nelle orecchie; sensazione di svenimento.
  • I disturbi legati all’intelletto, consistono in sentimenti o pensieri che, a volte, possono accompagnarsi ai disturbi fisici.

Includono la paura di: avere un attacco di panico di fronte ad altre persone e sentirsi in imbarazzo; essere in costante pericolo di vita; avere un infarto, un arresto cardiaco o non riuscire a respirare a causa di un attacco di panico; essere impossibilitati a fuggire da un luogo, o da una situazione, nel corso di un malessere; perdere la salute mentale; perdere il controllo in pubblico; avere tremori e rossori in presenza di altre persone; attirare l’attenzione esterna.

Possono manifestarsi anche disturbi psicologici non legati a quelli fisici, come: la sensazione di non essere in grado di agire o sopravvivere senza l’aiuto degli altri; la paura di essere lasciati soli in casa.

  • I sintomi di natura comportamentale  includono: evitare luoghi che potrebbero portare ad attacchi di panico come piazze affollate, mezzi pubblici e file; non essere in grado di uscire di casa per più ore; uscire di casa solo accompagnati da una persona cara; non poter stare lontano dalle rispettive certezze.

Ci sono persone che cercano di forzare ed affrontare i disturbi citati ma provano comunque una forte sensazione di malessere nel farlo.

Perché si soffre di agorafobia

L’agorafobia, nella maggior parte dei casi, si sviluppa come complicazione del disturbo di panico.

Poiché spesso compare quando la persona si trova in circostanze o in ambienti simili a quelli che in passato hanno causato un attacco, la paura che possa verificarsi nuovamente porta ad evitare ogni circostanza a rischio.

La causa esatta del disturbo di panico, come avviene per molte malattie che riguardano la salute mentale, non è stata pienamente centrata.

Tuttavia, la maggior parte degli esperti ritiene che possano essere coinvolti una combinazione di fattori biologici e mentali.

Quali teoria alla base dell’Agorafobia?

Ci sono diverse teorie sulla tipologia di fattori biologici legati ai disturbi di panico.

Ad esempio, che il disturbo sia strettamente associato alla reazione “combatti o fuggi”, una reazione di difesa “automatica” messa in opera dall’organismo in caso di stress o di pericolo.

Il corpo, infatti, in situazioni di ansia o di paura reagisce naturalmente con degli ormoni, tra cui l’adrenalina, la noradrenalina e il cortisolo, che aumentano la frequenza della respirazione e dei battiti cardiaci e preparano l’organismo alla lotta o alla fuga.

Nelle persone malate di disturbi di panico la reazione “combatti o fuggi” può attivarsi in modo sbagliato, senza una motivazione oggettiva, e causare un conseguente attacco.

Un’altra teoria ipotizza che ad influenzare l’umore e il comportamento sia uno squilibrio nei livelli delle sostanze che trasportano le informazioni tra le cellule del sistema nervoso centrale (neurotrasmettitori del cervello). Ciò, in determinate situazioni, causerebbe una reazione allo stress eccessiva, innescando la sensazione di panico.+

La teoria della rete delle paura

La teoria chiamata “rete della paura“, invece, sostiene che il cervello delle persone con disturbi di panico possa avere delle connessioni diverse rispetto alla maggior parte degli individui.

A provocare gli attacchi sarebbe un malfunzionamento delle parti del cervello responsabili della sensazione della paura e delle corrispondenti reazioni fisiche.

Sono evidenti, inoltre, legami tra i disturbi di panico e la cosiddetta cognizione dello spazio, vale a dire la capacità di giudicare dove ci si trovi in relazione ad altri oggetti e persone.

Alcuni soggetti con disturbi di panico, infatti, avendo un sistema indebolito dell’equilibrio e della cognizione dello spazio, in luoghi affollati vivono una sensazione di sopraffazione e di disorientamento che innesca la sensazione di malessere.

Ci sono sicuramente fattori psicologici che aumentano il rischio di comparsa dell’agorafobia, come ad esempio: esperienze traumatiche infantili eventi stressanti come un lutto, un divorzio o la perdita del lavoro.

Agorafobia si presenta anche a causa di malattie mentali come la depressione, l’anoressia nervosa, la bulimia; l’abuso di alcol o l’abuso di sostanze stupefacenti; rapporti in cui si è strettamente controllati.

Occasionalmente, può accadere che una persona soffra di agorafobia anche se non ha mai avuto disturbi o attacchi di panico.

Questo tipo di agorafobia può essere innescato da una serie di fobie irrazionali.

Come capire se soffri di agorafobia

Ma come fai a capire se sei Agofobico?

Se si ha il dubbio di soffrire di agorafobia è consigliabile parlarne con un esperto.

Descrivere i propri sintomi al medico curante, la frequenza con cui compaiono, le situazioni in cui si sono verificati.

Il medico potrebbe presentare alcune domande utili per inquadrare quale sia la fonte di stress che li determina e se vengano impiegate le strategie di elusione descritte sopra per evitare la comparsa dei disturbi).

Anche se a volte può essere difficile aprirsi, parlare dei propri sentimenti, delle emozioni e della vita personale, non bisogna sentirsi a disagio nel rispondere alle domande.

Il medico ha bisogno di avere più informazioni possibili riguardo i disturbi comparsi per accertare e diagnosticare che siano realmente causati dall’agorafobia e consigliare la terapia da seguire più adatta.

La paura di uscire di casa

Come si chiama la “paura di uscire da casa?”

Questa paura è associata all’Agorafobia ma è meglio definita come “sindrome della capanna” o “sindrome del prigioniero”. Viene chiamata così proprio perché descrive la paura di uscire e lasciare la propria casa, il luogo che per mesi ci ha fatto sentire al sicuro, al riparo da qualsiasi pericoloso agente esterno.



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