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Parotite: cos’è e come si cura

Articolo aggiornato il 25/06/2022

La parotite, o parotidite, è conosciuta più comunemente come orecchioni. La malattia si presenta soprattutto in età infantile, ma non è raro vederla comparire anche negli adulti, nei quali ha un decorso ben più complicato. La parotite interessa le ghiandole salivari, che si ingrossano producendo dei gonfiori caratteristici sul collo. Vediamo di capire bene cos’è e come si cura la temuta parotite.

Cos’è e quali sono i sintomi della parotite?

La parotite è una malattia molto subdola: dal momento del contagio, alla chiarezza della diagnosi, trascorrono in media 14-25 giorni. La diagnosi tardiva è dovuta alla confusione che può generare la sintomatologia. Il solo modo per distinguere la parotite da un’altra infiammazione di origine virale, è quello di fare prelievi del sangue mirati a riconoscere la presenza del virus.

I sintomi che compaiono nel lungo periodo di incubazione sono:

  • febbre duratura
  • debolezza e inappetenza
  • dolori muscolari
  • mal di testa
  • mal di pancia

Sembrano proprio i sintomi tipici di molte comuni infezioni sia batteriche che virali; ma a caratterizzare la diagnosi di parotite è la comparsa del caratteristico gonfiore. Ecco perché orecchioni.

Il dolore è associato al gonfiore in corrispondenza dei muscoli facciali, in particolare di quelli mandibolari. Con la gola ingrossata, diventa fastidioso persino cercare di aprire la bocca, masticare è quasi impossibile.

Il rigonfiamento delle ghiandole salivari corrisponde anche ai giorni di maggior contagiosità; non potrebbe essere il contrario, visto che le secrezioni (sia nasali che orali) sono il vero e pericoloso mezzo di contagio. L’incidenza della malattia è legata al mondo dell’infanzia: è molto facile prenderla da bambini perché i contatti sono più promiscui. Ma se in passato era esclusivo retaggio dei bambini, con incidenza forte tra i 5 e i 9 anni, oggi è riscontrabile anche negli adulti.

Cosa cambia nella manifestazione e cura della parotite tra adulti e bambini? Sicuramente il decorso e le conseguenze della patologia. Un sistema immunitario più giovane garantisce una risposta più immediata; ma non diamo per sconfitto un sistema immunitario adulto, più allenato a riconoscere i virus. Come potremmo distinguere le due manifestazioni e capire meglio cos’è la parotite e come si cura?

Quanto dura il gonfiore nei bambini?

Il gonfiore nei bambini dura di solito una settimana: i sintomi iniziali, in alcuni casi, sono del tutto assenti, e la guarigione completa avviene in massimo 10-12 giorni con conseguenze per lo più insignificanti. Sono rarissime conseguenze gravi come encefaliti e meningiti, associate al virus della parotite; ma questo vale anche per gli adulti?

Per questi ultimi, la guarigione completa è un po’ più lunga e complicata. Quanto dura il gonfiore negli adulti? Più o meno una settimana anche per loro, mentre gli altri sintomi sono molto più incidenti e aggressivi. Le conseguenze della malattia possono estendersi agli organi genitali, e dar luogo ad infiammazioni per lo più risolvibili in pochi giorni. Anche nel caso degli adulti sono rarissimi i casi di conseguenze gravi.

Quindi quanto dura in generale la parotite? Non più di 3-5 giorni nei casi meno gravi, massimo una decina in quelli più intensi. Il decorso varia a seconda delle condizioni di salute del soggetto, ma i più deboli dovrebbero tenersene comunque alla larga.

Cos’è e come si cura la parotite

Seguendo lo sviluppo della malattia, la parotite si cura seguendo la comparsa dei sintomi. Alla comparsa di febbre, stati di debolezza e dolori, si consigliano antipiretici ed analgesici con prescrizione medica; si raccomanda di bere molto e associare una dieta semiliquida, che aiuta a smaltire l’infezione e non grava sulla masticazione.

Non essendo un attacco batterico gli antibiotici non hanno alcun effetto, meglio cercare di abbassare la febbre e tenere sotto controllo la gola. Quando questa si mostra gonfia, è bene fare degli sciacqui con acqua e sale che disinfettino la parte interessata. Ricordiamo che la gola ingrossata è il sintomo caratteristico della parotite, è qui che bisogna agire per tamponare l’infezione.

Non assumere bevande acide che aumentano la produzione di saliva, e di conseguenza trasmissione e permanenza del virus nel cavo orale; può essere di sollievo tamponare la gola gonfia con un impacco lenitivo, magari avvolto in un panno freddo.

Parotite: cos’è e come è possibile evitarla

Evitare di contrarre la parotite è possibile, a qualsiasi età. Abbiamo già capito come capire cos’è la parotite e come si cura non basta a tenersi al riparo da essa. Il primo accorgimento per evitare di contrarla, è ridurre il contatto e adottare tutte quelle norme igieniche che abbiamo imparato nella storia recente. Distanziamento e attenzione all’igiene possono salvarci la vita.

Come abbiamo già detto, la parotite è una patologia virale, e in quanto tale immune agli antibiotici: è estremamente raccomandabile mettersi al riparo ed evitare di contrarla, almeno non in forma acuta. Ad oggi l’unico modo per conseguire questo risultato con certezza, è vaccinarsi e ridurre l’incidenza pandemica sulla popolazione.

Come funziona il vaccino per la parotite?

Il vaccino è un trivalente, contenente virus attenuati che devono stimolare la risposta immunitaria dell’organismo. Si somministra in due dosi, a distanza di almeno 28 giorni l’una dall’altra. Ai bambini viene somministrata la prima dose tra i 12 e i 15 mesi di età, mentre il richiamo è solitamente intorno ai 5-6 anni, in concomitanza con altro richiamo di trivalente.

Un vaccino con virus attenuati, non può essere somministrato a chi riceve terapie immunodepressive, a soggetti con sistemi immunitari compromessi e a chi ha già manifestato reazioni allergiche alle componenti dello stesso. Il vaccino per la parotite non fa eccezione.

Per tutti gli altri soggetti, non sussistono problematiche legate alla vaccinazione; gli effetti collaterali sono quelli di un qualunque altro vaccino, e la risposta immunitaria è assicurata al 95%. Anzi, è fortemente consigliato vaccinarsi soprattutto da bambini. Il dosaggio è molto dilatato nel tempo e consente al sistema immunitario di adattarsi gradualmente, ma con una protezione duratura.

Gli adulti possono vaccinarsi contro la parotite?

Fare il vaccino da adulti è altrettanto sicuro: in soggetti sani viene garantita la stessa risposta immunitaria dei bambini. Le somministrazioni sono più vicine e andrebbero ripetute ogni 10 anni.

Per quanto la parotite non sia una malattia estremamente grave, si raccomanda la vaccinazione, e quindi la protezione di quella parte di popolazione ritenuta debole. L’obiettivo resta mantenere la famosa immunità di gregge di cui si sente molto parlare. Immunizzare gran parte della popolazione, significa tagliare le gambe al virus; una volta ridotte le possibilità di trasmissione, il virus tende a scomparire o a trovare serie difficoltà ad emergere.

 



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