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Dieta SDM: esempio, ricette, alimenti, risultati

Articolo aggiornato il 22/06/2022

Vediamo come funziona la Dieta SDM, che ha alla base forti basi scientifiche, prende infatti il suo nome da Società Dietetica Medica.

Essa è una dieta appartenente alla categoria di quelle proteiche e vanta un diffuso utilizzo, anche tra i vip, come ad esempio Laura Pausini.

Cos’è la Dieta SDM

Questo protocollo dietetico è stato ideato dal Prof Blackburn negli anni ’70 ed ha quindi alla spalle numerosi anni di esperienza.

La Dieta SDM è a bassissimo contenuto calorico e glucidico e non costituisce quindi un tipo di alimentazione equilibrata, tipo quella mediterranea.

Proprio per questo motivo, essa permette di perdere molto peso velocemente. Anche gli alimenti che ricordano pasta e cereali, in realtà, sono alimenti sostitutivi proteici.

Essa non è, però, nemmeno iperproteica, poiché le proteine da consumare vengono stabilite da professionisti, in base alle personali esigenze di ognuno.

Può quindi essere definita una dieta profeticamente bilanciata ma ipocalorica e, soprattutto, priva di carboidrati.

La Dieta SDM è quindi in grado di provocare il processo di chetogenesi, che porta ad un dimagrimento rapido e alla perdita di massa grassa.

Come funziona

La Dieta SDM prevede il ricorso ad alcuni integratori e pasti sostitutivi, di produzione spetta dell’azienda ed ogni giorno, almeno un pasto deve comprendere l’esclusivo consumo di questi “integratori”.

Gli integratori SDM sono finti carboidrati composti da proteine, ovvero, sembrano comuni alimenti, ma in realtà sono surrogati proteici.

Ecco alcuni esempi:

  • pasta e crepes
  • biscotti e torte
  • verdure

Quando si decide di intraprendere questo percorso dietetico è importante non sgarrare ed essere molto rigidi, soprattutto nella prima fase.

La Dieta SDM si suddivide in tre fasi, la cui durata viene definita dal professionista, in base alle esigenze e caratteristiche dell’utente.

Fase di dimagrimento

La fase di dimagrimento costituisce la prima parte della dieta ed è, sicuramente, la fase più dura, in cui si instaura il processo di chetogenesi.

È quindi la fase più importante per per perdere tessuto adiposo in modo rapido ma efficace e può durare anche alcuni mesi.

Durante questo momento della dieta, sono concesse alcune verdure, come accompagnamento ad alimenti specifici ed integratori SDM.

I cibi solitamente concessi, oltre agli integratori, sono zucchine, spinaci, cavoli e broccoli.

Fase di transizione

Attraverso protocolli di reintroduzione specifici, in questa seconda fase, vengono reintrodotti in modo graduale, tutti gli alimenti, anche quelli che contengono carboidrati.

Ha una durata simile alla prima fase e i carboidrati introdotti sono quelli a basso contenuto calorico, ma alta qualità.

In questa fase, si educa l’utente ad uno stile alimentare più equilibrato e sano. Il calo di peso continua, ma in modo più moderato.

Fase di mantenimento

Questa fase può durare molto tempo, anche due anni, e dipende dalla quantità di peso perso.

Durante questo momento della dieta si consumano in modo bilanciato carboidrati, proteine e grassi e si svolge un’adeguata attività fisica.

In poche parole, una volta perso il peso desiderato, si torna ad una dieta sana ed equilibrata, ispirata a quella Mediterranea.

Tenendo alta l’attenzione alla dieta e dedicando tempo all’attività fisica, sarà possibile non riprendere i kg persi.

Esempio di menù tipo

Vediamo come sono suddivisi ed organizzati i pasti del giorni, per chi segue questa dieta:

Colazione: caffè o tè + snack sostitutivo o fette e crema al cacao SDM

Pranzo: primo piatto SDM + spinaci

Cena: pollo + pomodori all’insalata

Ricetta nasello con verdure al forno

Ingredienti:

  • 125 g di nasello
  • 100 g di zucchine
  • sale e pepe
  • spezie
  • 1 cucchiaio di olio

Procedimento:

Tagliare a dadini zucchine. Mettere il filetto di nasello in una teglia e sopra adagiare le zucchine, il cucchiaio di olio e condire a piacere con sale, pepe e spezie.

Cuocere in forno a temperatura media di 160 ° C per 8-10 minuti e servire ancora ben caldo.

Benefici e processo della Dieta SDM

Il suo successo e diffusioni sono dovuti anche alla grande pubblicità derivata dal suo utilizzo da parte di alcuni vip.

Prima tra tutti Laura Pausini ha dichiarato di aver perso addirittura 20 chili, dopo la gravidanza, grazie a questa dieta.

È seguita da un medico che le prescrive periodicamente la dieta SDM su misura per lei. In un anno ha perso circa 20 kg e ora si dichiara più che soddisfatta.

In un’intervista ha affermato di aver avuto qualche difficoltà a dire addio a certi alimenti ma che comunque il risultato ha giustificato tutte le sue rinunce.

Chi segue la Dieta SDM, nell’80% dei casi ottiene molteplici benefici, tra cui:

  • diminuzione della fame
  • mantenimento della massa magra
  • riduzione della cellulite
  • risultati veloci
  • monitoraggio continuo di un team di esperti.

L’importante è non improvvisare mai, non è una dieta dove vale il fai da te.

È necessario rivolgersi alla società medica dietetica più vicina e prendere appuntamento con uno specialista, il percorso sarà così strutturato:

  • primo incontro conoscitivo gratuito, serve per conoscere la situazione del paziente e stabilire tutti gli esami medici da fare prima di iniziare
  • prima visita a digiuno per valutare la composizione corporea e rilevare i valori di massa magra, grassa e liquidi
  • controlli ogni 15 giorni per il primo periodo, poi circa una volta al mese

I costi ovviamente variano e sono discrezione del medico in questione.

Controindicazioni ed avvertenze

Come abbiamovisto, la Dieta SDM è un regime molto restrittivo, in particolare modo nella fase iniziale, è quindi importante che il percorso sia valutato e seguito da un professionista.

È un tipo di dieta da evitare in casi di patologia diabetica-insultino-dipendente o di altre patologie metaboliche.

Essa va evitata anche in caso di gravidanza e allattamento, poiché i corpi chetonici presenti nel sangue della mamma, anche se a bassa concentrazione, potrebbero causare danni al bambino.

Il primo aspetto negativo della dieta in questione è sicuramente la chetogenesi, che, soprattutto durante la prima fase, provoca mal di testa, nausea, inappetenza, stitichezza, ciclo mestruale poco efficace e non meno importante gli elevati costi tra integratori e visite specialistiche.

Il processo di chetogenesi, infatti, permette di bruciare i grassi in assenza di carboidrati e lipidi, formando, inevitabilmente delle sostanze di scarto tossiche.

Per tutti questi motivi ci teniamo a concludere ricordando di seguire questa dieta solo sotto stretto controllo specialistico.



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