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Autoconsapevolezza: cos’è e come svilupparla

Articolo aggiornato il 25/06/2022

Avrai sentito parlare molte volte di autoconsapevolezza, ma di cosa si tratta?

Chi ha autoconsapevolezza è consapevole di se stesso, è in grado di controllare le proprie emozioni e può cercare di evitare che si trasformino in manifestazioni negative o dannose quando si presentano (esempio la rabbia).

In poche parole l’autoconsapevolezza è la capacità di conoscere la propria esistenza.

L’autoconsapevolezza è correlata a un maggior livello di empatia ed un maggior grado di benessere e ad un ottimo self control (autocontrollo).

Ogni scelta, ogni bivio ti porta su una strada lasciandone altre. Possibilità che non si sono concretizzate, sogni abbandonati, progetti non conclusi, ma quello che conta è solo esserne consapevoli.

Parole tratte da un’antica leggenda giapponese.

Con l’autoconsapevolezza si è in grado di osservare se stessi da una prospettiva più lontana mantenendo l’obiettività.

Quando si è autoconsapevoli ci si accorge ad esempio se è in arrivo la rabbia dentro di noi e dal momento in cui si è consapevoli di ciò si può anche far in modo di controllarla evitando di far prendere all’emozione stessa il sopravvento.

Lo psicologo John D. Mayer ha diviso l’autoconsapevolezza in tre diverse tipologie che contraddistinguono tre tipi di persone differenti:

  • Persona “autoconsapevole”, con massimo livello di autoconsapevolezza.
  • Persona “sopraffatta”, schiava delle sue stesse emozioni.
  • Persona “rassegnata”, consapevole delle proprie emozioni ma che è rassegnata a non gestirle.

Un fattore molto influente dell’autoconsapevolezza è l’autostima poichè ha una grande influenza sulle emozioni di un individuo.

L’autostima è molto condizionata dalle esperienze sociali, non rimane sempre uguale e può variare nel corso del tempo.

Di autoconsapevolezza possiamo distinguere 5 tipi:

1. consapevolezza delle sensazioni
2. consapevolezza dei sentimenti
3. consapevolezza dei pensieri
4. consapevolezza del linguaggio
5. consapevolezza dei comportamenti

Come svilupparla

Ma vi siete mai chiesti come si sviluppa l’autoconsapevolezza?

Anche se qualcuno può pensare che sia una dote innata, non lo è.  L’autoconsapevolezza bisogna allenarla ogni giorno con pazienza per far si che si sviluppi in noi.

Ecco alcuni consigli che possono aiutarti a far crescere in te l’autoconsapevolezza:

  • Quando qualcuno ti corregge invece di pensare che quel qualcuno non ti capisce, o pensa di te cose che non sono effettivamente vere, inizia a fermarti un momento per provare a vedere la situazione in modo oggettivo e quindi dal di fuori. Prova ad immaginare come vieni percepito dagli altri.
  • Quando hai la possibilità osserva gli altri. Osservando situazioni in cui sono coinvolte altre persone può essere un ottimo aiuto per acquisire maggiore consapevolezza della propria persona.
  • Presta attenzione ai sogni che essendo molte volte parte del nostro subconscio può essere un modo per conoscere meglio la propria mente in modo più approfondito.
  • Annota su un quaderno le tue emozioni. Ogni giorno scrivi appunta le emozioni che provi e il tuo modo di reagire.
  • Prova a dare un nome a quello che provi quando ti senti attraversare da un’emozione.

Autoconsapevolezza secondo Goleman

Secondo Daniel Goleman, scrittore e giornalista, l’intelligenza emotiva è alla base dell’autoconsapevolezza.

Goleman descrive l’autoconsapevolezza e intelligenza emotiva come due fattori in grado di render capace un individuo a riconoscere un sentimento nel momento in cui esso si presenta.

“Conoscere e saper esprimere i propri sentimenti apertamente e con assertività, conoscere i propri punti deboli e i punti di forza, capire in che cosa si può migliorare e accettare di buon grado le critiche costruttive, ma anche avere più fiducia in se stessi e sulla possibilità di realizzarsi”.

In parole più semplici questi concetti rappresentano l’abilità di osservare se stessi dal fuori, di riconoscere i propri stati d’animo e le proprie emozioni.

L’autoconsapevolezza emotiva è anche detta oggettiva poichè è la capacità di osservare la propria persona in modo oggettivo.

Autoconsapevolezza nei bambini

Conoscere la propria persona non è semplice e per un bambino pensate quanto può essere difficile.

Aiutando un bambino a crescere con autoconsapevolezza elevata può far si che riduca in lui ansia, stress, e che diminuisca il rischio di depressione.

Ecco alcuni consigli per insegnare ai vostri bambini l’autoconsapevolezza:

  • Non giudicarlo troppo: se giudichi in modo eccessivo tuo figlio, anche lui crescerà come un giudice, anche più severo di te. Quando commette un errore cerca di far capire al bambino dove ha sbagliato e in che modo può rimediare.
  • Aiutalo a capire le sue emozioni: per un bambino può essere difficile riconoscere le proprie emozioni. Quando ad esempio tuo figlio piange, non dire solamente :”Basta, smetti di piangere”, ma prova a domandare lui cosa è successo e come si sente in quel momento.
  • Insegnagli sempre a prendersi cura di se: la cura di se stessi è molto importante, sia per quanto riguarda l’aspetto fisico, le buone abitudini ed una sana alimentazione.

Anche in ambito scolastico l’autoconsapevolezza per il bambino gioca un ruolo molto importante. Ecco i benefici che può dare:

• maggiore motivazione scolastica
• maggiore impegno nello studio
• maggiore perseveranza
• maggiore competenza nelle prestazioni
• miglior monitoraggio delle prestazioni
• migliori risultati conseguiti
• più alto livello delle mete perseguite

Autoconsapevolezza pubblica e privata

Gli psicologi suddividono in:

  • autoconsapevolezza pubblica
  • autoconsapevolezza privata

L’autoconsapevolezza pubblica emerge soprattutto quando una persona è esposta al centro dell’attenzione ad esempio quando ci si presenta davanti ad un gruppo di persone o sempre davanti a persone si deve esprimere un proprio pensiero.

In parole semplici, l’autoconsapevolezza pubblica è quando l’individuo è consapevole di come lui stesso appare agli altri.

Questo tipo di autoconsapevolezza può causare anche “ansia da valutazione” perchè quando si è consapevoli che gli altri ci osservano e ci valutano spesso cerchiamo di comportarci nei modi più accettabili possibili mostrando il nostro comportamento migliore.

L’ansia da valutazione, causata dall’autoconsapevolezza pubblica, può pero causare stress e nervosismo.

L’autoconsapevolezza privata, invece, nasce quando una persona si rende conto da sola, e quindi in modo privato, degli aspetti di se stessa.

Un semplice esempio di autoconsapevolezza privata è osservarsi attraverso uno specchio ed i segnali di questo tipo di consapevolezza possono essere ad esempio le classiche “farfalle nello stomaco” quando si incontra la persona dalla quale si è attratti, o quando si sente quel senso di colpa nel momento in cui ci si dimentica di fare qualcosa di importante.

 

Image from: pixabay.com

 



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