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Ustione: cos’è e come si cura

Articolo aggiornato il 25/06/2022

Contro il forno quando si cucina, a contatto con liquidi bollenti, dopo una lunga giornata di mare senza protezioni: sono solo alcune delle situazioni, a causa delle quali è possibile riportare un’ustione più o meno estesa. Che cos’è un’ustione e come si cura?

L’ustione è il prodotto di un contatto breve o prolungato con un agente molto surriscaldato; può essere più o meno grave, a seconda dell’estensione e della quantità di tessuti colpiti, e possiamo concordare (perché probabilmente è capitato a chiunque) che faccia un discreto male. Le ustioni meno gravi non richiedono un intervento medico, ma per tutte le altre è bene richiedere assistenza e cure. Come riconoscerle? Cos’è un’ustione e come si cura?

Come classificare le ustioni?

Quando l’epidermide entra a contatto con un liquido bollente o con un oggetto/superficie eccessivamente calda, reagisce creando una lesione che può essere superficiale o profonda. Il danno è diverso non solo per il tempo di esposizione all’agente ustionante, ma anche per il tipo di agente stesso; ecco perché le ustioni si classificano sia in base alla causa che in base alla gravità del danno.

Cos’è un’ustione e come si classifica in base all’agente coinvolto

In base all’agente causa dell’ustione distinguiamo:

  • da calore, causato da liquidi e gas infiammabili, oggetti ad elevate temperature, fiamme libere; anche le basse temperature possono causare ustione, ma i processi epiteliali sono diversi così come i danni visibili
  • da sostanze chimiche acide o basiche forti, limitate alle sole zone di contatto
  • causate da elettricità, che a contatto con il corpo genera necrosi anche profonde se il passaggio è prolungato
  • da agenti radianti, come il sole o le lampade abbronzanti, oppure sorgenti di radiazioni ionizzanti

Cos’è un’ustione e come si classifica in base alla gravità

La classificazione in base alla gravità del danno invece prevede:

  • ustioni di primo grado, nelle quali il danno si limita agli strati più superficiali della pelle; la sintomatologia è costituita da bruciore, dolore, arrossamento e tumefazione nel punto di contatto. Sono le classiche ustioni da contatto con utensili surriscaldati, o con tè e altri liquidi bollenti; guariscono in pochi giorni con desquamazione della pelle.
  • ustioni di secondo grado, a loro volta distinguibili tra semplici e profonde; sono caratterizzate da dolore più intenso, e la zona colpita si presenta ricoperta di vescicole biancastre. Ad essere colpito dall’ustione è il derma, il secondo strato dell’epidermide, sul quale si produce un danno visibilmente più profondo: i tempi di guarigione vanno dai 10-20 giorni per un’ustione semplice, a 3-4 settimane per un’ustione profonda. A volte può essere necessario un piccolo intervento chirurgico per la rimozione di tessuti necrotici superficiali, ma la guarigione è quasi sempre totale.
  • nei casi più gravi si parla di ustioni di terzo grado, nelle quali possono essere coinvolti il tessuto adiposo, i muscoli, e addirittura le ossa. Nell’aspetto, le ustioni di terzo grado si presentano con croste secche e nere, se causate da fiamme o oggetti roventi, di colore biancastro e consistenza molliccia se causate da un liquido bollente. Come si cura un’ustione di terza grado? Sempre con intervento chirurgico.

Come riconoscere il grado di un’ustione?

Il modo più semplice per riconoscere il grado di un’ustione è guardarla: se è piuttosto superficiale e presenta solo segni di arrossamento sarà un’ustione di primo grado; quando si presenta rossa e costellata di vescicole, potrebbe trattarsi di un’ustione di secondo grado.

Particolarmente rivelatore, nel caso di ustioni di secondo grado, è il dolore: proprio perché l’ustione colpisce il derma, sono coinvolti strati più profondi di quelli superficiali, dove si trovano anche le terminazioni nervose. Inoltre, un’ustione di secondo grado può presentare tessuti necrotici, particolarmente riconoscibili ad un esame visivo perché scuri e secchi.

Come riconoscere un’ustione di terzo grado? Ad un primo esame visivo l’ustione appare immediatamente grave: i tessuti sono molto lesionati, e nei casi più gravi . Paradossalmente il dolore è quasi o del tutto assente, sono moltissimi gli ustionati che dicono di non averne provato affatto.

Come si curano le ustioni?

Nel nostro viaggio alla scoperta delle ustioni, dobbiamo rispondere completamente alla domanda “cos’è un’ustione e come si cura”: quindi quali terapie si usano per la cura di un’ustione?

Una buona parte della cura per le ustioni, passa per il primo intervento: deve essere tempestivo e risolutivo, volto prima di tutto ad allontanare la fonte dell’ustione dall’ustionato (come ad esempio abiti surriscaldati o eventuali liquidi ustionanti); il passo successivo è cercare di raffreddare velocemente la parte lesa, sottoponendola per intero ad uno shock con acqua fredda.

Nel caso di ustioni di primo grado, è bene lasciar scorrere dell’acqua fredda sulla parte colpita per qualche minuto. Allevia i sintomi e limita l’estensione del danno. Quando l’ustione è più estesa e profonda, bisogna coprire la parte la con garze sterili bagnate (meglio ancora quelle ideate appositamente a base di acido ialuronico); è importante che la parte di derma esposta non entri a contatto con l’esterno, perché potrebbero facilmente insorgere infezioni anche serie.

Per qualsiasi tipo di ustione è consigliabile mantenere sempre la zona pulita e ben idratata, ma nel caso di ustioni molto serie è sempre bene rivolgersi ad un pronto soccorso.

Cos’è e come si cura: cosa mettere sulle ustioni?

Nelle prime fasi dopo un’ustione è meglio intervenire solo con acqua corrente o garze bagnate: non bisogna mai somministrare bevande o altri preparati farmacologici agli ustionati. Non schiacciare mai le vescicole, perché potrebbero non avere sotto uno strato ricostituito, e favorire infezioni a contatto con l’aria.

Per ustioni di secondo e terzo grado, la cura passa sempre per l’intervento medico, sicuramente in grado di stabilire l’esatto grado di ustione e la cura più adeguata. Non usare disinfettanti o unguenti arbitrariamente: questo potrebbe addirittura contribuire ad aggravare la situazione.

Nel caso di ustioni di primo grado, esistono creme e unguenti adatti acquistabili in farmacia; sono ottimi quelli a base di acido ialuronico, aloe, ed altri agenti disinfettanti, lenitivi e rinfrescanti. Mai stressare la pelle e tenere l’ustione coperta e pulita: una buona guarigione dipende soprattutto da questi accorgimenti.

Quanto tempo ci vuole per guarire da un’ustione di secondo grado?

Specificato cos’è un’ustione e come si cura, possiamo parlare dei tempi di guarigione. Essi sono corti per le ustioni di primo grado, dai 10 ai 20 giorni per una guarigione completa, ma più lunghi per lesioni di secondo o terzo. In quest’ultimo caso specifico, la guarigione è particolarmente lunga per la gravità del danno subito.

Ne caso di ustioni di secondo grado, molto dipende dall’area colpita che, se limitata, ha dei tempi di guarigione più corti (3 o 4 settimane). Quando invece l’ustione è molto estesa e molto profonda, i tempi possono essere più lunghi, ed includere anche un decorso ospedaliero; sono casi questi, in cui la lesione è più vicina al terzo grado che al secondo, e anche la causa scatenante è sicuramente più grave di un incidente domestico.

Anche se la causa è una banale distrazione in casa, è bene valutare attentamente l’entità del danno subito, al fine di intervenire nella maniera più risolutiva possibile. A maggior ragione se la lesione non guarisce/migliora nelle settimane successive, rivolgersi ad un medico è la soluzione migliore per la cura dell’ustione.



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