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L’alcolismo: cos’è e come si cura

Articolo aggiornato il 25/06/2022

L’alcolismo è per definizione una malattia, non una brutta abitudine o un vizio.

Un alcolizzato può anche riuscire a consumare una quantità di alcol rientrante nella normalità (in particolare prima che subentri tolleranza), ma il problema principale è la difficoltà che prova nel non assumere alcol.

Questa malattia si consolida attraverso un processo lento e subdolo e spesso gli alcolizzati non sanno nemmeno di esserlo.

Molte persone infatti comprendono di avere un problema, che si può definire cronico, dopo molto tempo o solo dopo aver subito conseguenze fisiche delle quali non si può negare l’evidenza o un riscontro sociale del loro problema.

Quando si può dire che una persona è alcolizzata

Le caratteristiche e i disturbi dell’alcolismo la definiscono quindi come vera e propria malattia.

Riconoscere una persona alcolizzata non è così facile, perché i sintomi possono variare molto da un individuo all’altro, sono soggettivi.

In linea di massima un problema di alcolismo si può individuare in segnali come: sistematiche alterazioni dell’umore, difficoltà di concentrazione, inaffidabilità e distrazione, ansia, aggressività.

Un soggetto alcolizzato confonderà questi segnali alla dipendenza e tenderà a minimizzare la gravità dei suoi problemi.

Questo è l’ostacolo più grande. Non solo per chi ha dipendenza da alcol, ma anche per familiari e amici, che vorrebbero dare il proprio supporto.

Quando beve un alcolista

Gli uomini ad esempio hanno dimostrato un consumo quotidiano superiore a quello delle donne, ma nessuna differenza per quanto riguarda il numero complessivo di giorni in cui assumono alcol.

Per entrambi i sessi invece il consumo di alcol è risultato fortemente legato al vissuto emotivo ma in modo strettamente soggettivo.

Alcune persone tendono a bere in presenza di emozioni negative, per attenuarle, altre per amplificare sensazioni piacevoli e stati affettivi positivi.

La presenza di segnali come disturbi dell’umore, depressione e soprattutto ansia, sembrano associati ad alti livelli di consumo, decisamente al di sopra di un limite tollerabile.

L’uso di altre sostanze psicoattive non sembra invece avere un impatto rilevante sui livelli del bere.

Mentre nei soli uomini la depressione maggiore avrebbe un impatto peculiare, diminuendo le giornate in cui vengono assunte grandi quantità di alcol, senza influenzare però i consumi giornalieri.

Qual è la differenza tra alcolista è alcolizzato

Con il termine “alcolizzato” si descrive una persona con una condizione di intossicazione abituale, abitata quindi a bere tanto e quotidianamente.

Con il termine “alcolista” invece, è definito colui che è alcolizzato per lunghi periodi della sua vita ma può attraversare anche frangenti di sospensione dal bere.

Come si sente un alcolista

L’alcolismo è caratterizzato dalla ricerca compulsiva del consumo di alcolici e successivamente da assuefazione, tolleranza (per raggiungere l’effetto desiderato si è costretti a bere quantità sempre maggiori) e dall’astinenza.

Per astinenza si intende lo stato di sofferenza dovuto al venir meno dell’effetto dell’alcol produce sensazioni dolorose e spiacevoli e si manifesta con: sudorazione; battito accelerato; tremore alle mani; difficoltà a prendere sonno; nausea o vomito; allucinazioni (capaci di causare angoscia, irrequietezza e paura); agitazione psicomotoria; ansia; convulsioni.

Prestare attenzione a questi campanelli di allarme è sicuramente un buon modo per riconoscere se il soggetto stia attraversando una fase di astinenza da alcol, riuscendo quindi ad aiutarla al meglio.

Un altro effetto sintomatico caratteristico delle dipendenze è il cosiddetto craving: un forte e urgente desiderio di bere alcolici, che rende difficile pensare e concentrarsi in qualunque circostanza (che non sia legata all’alcol) e che si risolve solo ricominciando a bere.

Alcolismo: conseguenze e rimedi

Gli effetti dell’alcolismo sul corpo e sulla quotidianità sono gravi e interessano tutta la sfera dell’individuo.

A livello di salute fisica ci sono diversi organi che possono essere compresso, come: tratto gastrointestinale, con gastriti e ulcera, fino a cirrosi epatica; il sistema cardiovascolare, con elevato rischio di cardiopatia; sistema nervoso, con debolezza muscolare, diminuzione della sensibilità e deficit cognitivi.

Le conseguenze fisiche maggiormente rilevanti, come quelle descritte in precedenza, si manifestano con il prolungarsi nel tempo della dipendenza. Per questa ragione diventa fondamentale intervenire il prima possibile sul problema grazie all’aiuto di un soggetto esperto.

Quando l’alcol causa problemi ricorrenti nella vita quotidiana è un segnale importante della necessità di aiuto.

Ad esempio il manifestarsi di difficoltà cognitive o l’impossibilità a svolgere le semplici azioni quotidiane a causa di uno stato costantemente alterato sono chiari segnali del bisogno di supporto per l’alcolista.

Dato che il rifiuto di riconoscere la propria malattia è una caratteristica frequente tra gli alcolisti, chi ne soffre potrebbe pensare che la terapia sia del tutto inutile.

Se un familiare o un amico riconosce alcuni dei sintomi tipici di questa malattia, deve porsi in una posizione di ascolto e supporto. Solo in questa maniera si potrà conquistare la giusta fiducia e convincere una persona a contattare un centro o un medico specializzato e ad iniziare un percorso che porti verso la guarigione.

Alcolista: la difficoltà di ammetterlo

Il problema fondamentale di un alcolista è appunto, ammettere di essere dipendente; prima a se stesso e poi agli altri.

Solo in questo modo sarà possibile intraprendere un percorso finalizzato ad un cambiamento.

Alcune persone riescono a farlo dopo tanto tempo e solo dopo aver frequentato gruppi e centri di aiuto specifici.

Affrontare da soli l’alcolismo infatti non è facile, e non permette di instaurare le giuste strategie di prevenzione alla ricaduta.

In quest’ambito non esistono modalità predefinite perché ogni storia è diversa.

Senza il giusto aiuto mentale e, se necessaria, la giusta terapia farmacologica, è facile che il recupero sia solo apparente, tornando ai vecchi schemi comportamentali e al riemergere della dipendenza.

Accade spesso che le persone vicine ad un alcolista provino un senso di impotenza di fronte a questo problema.

Bisogna essere accoglienti e non puntare necessariamente sul senso di colpa, che può portare l’alcolista a chiudersi e a rifiutare qualsiasi tipo di aiuto.

Dimostrando affetto e predisposizione all’ascolto, senza giustificare né accusare per i comportamenti di abuso, si potrà portare la persona coinvolta a prendere in considerazione l’idea di un aiuto.

Realizzata e accettata la necessità, è il momento di rivolgersi a un centro specializzato che imposti il recupero.



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